Associazioni di imprese e Banche unite nella richiesta di continuità sulle misure emergenziali per il Credito
  • 12 maggio 2021

Associazioni di imprese e Banche unite nella richiesta di continuità sulle misure emergenziali per il Credito

Roma, 11 maggio 2021

ABI-Associazione Bancaria Italiana e le principali Associazioni di imprese, tra le quali Confcommercio, hanno inviato una lettera alle Istituzioni italiane, in cui è forte la richiesta di continuare a garantire la necessaria liquidità alle imprese.

La crisi sanitaria determinata dal COVID-19 continua a incidere negativamente sulle attività di impresa.

Le rappresentanze delle imprese ritengono importante che il Decreto legge in corso di definizione contenga misure di semplice applicazione, che siano effettivamente efficaci e immediatamente operative, senza prevedere l’emanazione di una regolamentazione secondaria per la piena operatività.

Con riferimento specifico alla liquidità delle imprese, è innanzitutto necessaria una proroga delle cosiddette moratorie e che queste possano esplicare i loro effetti senza soluzione di continuità con le moratorie in essere. Inoltre, occorre che siano di automatica applicazione, evitando complicazioni burocratiche.

Dal lato dei finanziamenti garantiti, la prosecuzione della crisi, di particolare profondità soprattutto in alcuni settori economici, rende ineludibile una proroga delle misure del DL Liquidità in coerenza con la proroga dal Temporary Framework.

 

Inoltre, è essenziale, per scongiurare il rischio che le imprese vadano in difficoltà, che la durata dei finanziamenti garantiti venga significativamente prolungata mantenendo invariato il grado di copertura della garanzia pubblica così da prevedere incentivi adeguati ad allungare i piani di rimborso. La durata va portata ad almeno 10 anni, ma va considerato che vi sono settori particolarmente colpiti che hanno urgente necessità di interventi più incisivi, anche modificando le regole del Temporary Framework.

È poi necessario che le modalità di accesso al Fondo di Garanzia PMI e alle garanzie Ismea non subiscano delle modifiche almeno fino al 31 dicembre 2021, anche con riferimento alle imprese agricole e a quelle non rientranti nella definizione europea di piccole e medie imprese.

Andrebbero comunque favorite le operazioni di rinegoziazione del debito, attraverso idonei strumenti di garanzia offerti dal Fondo di garanzia per le PMI, Sace ed Ismea.

Infine, occorre equiparare le condizioni di accesso alla “Garanzia Italia” a quelle previste per il Fondo di garanzia PMI e ampliare la possibilità di accesso alle misure di sostegno alla liquidità anche alle imprese ammesse a piani di ristrutturazione prima dell’avvio della pandemia e che si sono trovate in difficoltà a rispettare tali piani a seguito degli effetti della pandemia.

 

Il Governo sta ancora lavorando al DL-Sostegni-bis e si attende un decreto di importante impatto sulla normativa per il Credito alle PMI, il primo in (parziale) discontinuità rispetto all'impianto oggi vigente e nato nel Marzo 2020 con il DL CuraItalia (importante per le Moratorie) e DL-Liquidità (nuove regole di accesso al Fondo di Garanzia PMI e Garanzia Italia di SACE).
 
In tema di MORATORIE (con garanzie statali) è in corso verifica un possibile nuovo impianto di procedura: non si tratterà più di un automatismo, ma dovrà essere l’impresa a richiedere alla banca la volontà di proseguire nella sospensione dei rimborsi su piano di ammortamento, peraltro probabilmente richiedibile non più sulla intera-Rata, ma limitata alla sola-Quota-Capitale.
Il nuovo processo, tuttavia, dovrebbe essere agevolato: non dovrà essere fatta una nuova richiesta formale, ma una comunicazione all’istituto di credito, forse in modalità di una semplice e-mail. 
 
In tema di DURATA dei prestiti garantiti si parla di allungamenti dall'attuale e consolidato limite di 6 anni (72 mesi, comprensivi di 24 mesi obbligatori di pre-ammortamento) fino a 8 anni (96 mesi) o 10 anni (120 mesi); a fronte, tuttavia, di questa concessione temporale la garanzia pubblica potrebbe scendere dal 90% al 70% o al 60%. 
Vi sarebbero, tuttavia, forti complicazioni sulle Ristrutturazioni per operazioni di consolidamento (Lettera "E" del DL Liquidità -art. 13 co.1), che devono consentire nuove e continue erogazioni di credito, ma con importanti requisiti di effettiva sostenibilità del servizio del debito per la più ampia platea di imprese, proprio a partire da questa fase di "uscita" -finalmente- dalla emergenza da pandemia
 
Il DL-Sostegni-bis è atteso a giorni, dovrebbe essere in dirittura di arrivo in Consiglio dei Ministri.