Il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio VISCO, interviene ad Assiom Forex 2020: sfide, impegni obiettivi comuni, in un contesto di incertezza e
  • 8 febbraio 2020

Il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio VISCO, interviene ad Assiom Forex 2020: sfide, impegni obiettivi comuni, in un contesto di incertezza e "rischi al ribasso" sul PIL Italia

In Italia «l'attività economica sta sostanzialmente ristagnando dai primi mesi del 2018, anche a seguito del rallentamento registrato a livello europeo e globale».

Il Governatore Visco ha ricordato che i segnali provenienti dagli indicatori congiunturali più recenti sono contrastanti e che le proiezioni dell'Istituto di Via Nazionale formulate nell'ultimo bollettino economico "prefigurano una crescita ancora molto contenuta quest'anno" , ma "più elevata nel prossimo biennio".
 
Gravano, tuttavia "rilevanti rischi al ribasso" citando quelli relativi al commercio globale, alla Brexit ed all'imprevista diffusione del Coronavirus.
"Stiamo valutando l'impatto del Coronavisrus sull'economia italiana, è difficile stimare gli effetti", ha detto Visco, facendo un parallelo con la Sars ed ipotizzando un effetto "temporaneo e contenuto" stimabile in pochi decimi di PIL.
 
 
Visco ha ricordato che l'azione di vigilanza di Bankitalia "è intensa" anche sulle banche di piccola dimensione e viene svolta "nel pieno rispetto della natura di impresa dell'attività bancaria, oltre che delle disposizioni di legge, senza volontà dirigistiche né connivenze".
 
Il Governatore ha fatto un cenno alla situazione delle BANCHE, ricordando il ruolo cruciale per l'economia e le criticità.
"Sono necessarie consistenti economie di scala e di scopo per finanziare con profitto l'economia reale", citando il nodo dei tassi di interesse negativi e le difficoltà delle banche di condurre l'attività bancaria "tradizionale". Uno senario che pesa soprattutto sulle banche di piccola e media dimensione, che hanno difficoltà a generare redditività e contenere i costi oltre che di accedere al mercato dei capitali. "Ottengono risultati migliori" - ha sottolineato - gli intermediari specializzati che si occupano della gestione del risparmio. Il rapporto tra costi e ricavi delle piccole banche tradizionali, pari al 72% - ha spiegato il Governatore - è in media più elevato di quello dei grandi gruppi significativi (66%) e di quello degli intermediari specializzati (64%).
 

Le Conclusioni:

<<Le sfide sulle quali mi sono soffermato e gli impegni che ne derivano riguardano tutti.

Le autorità di controllo devono favorire e accompagnare l’adattamento del sistema finanziario al nuovo contesto economico e regolamentare, ai cambiamenti tecnologici e climatici. In Europa va completata l’Unione bancaria, prevedendo innanzitutto strumenti adeguati per la gestione ordinata delle crisi di tutti gli intermediari; va anche definito un percorso per l’introduzione di un sistema genuinamente comune di assicurazione dei depositi; vanno evitate iniziative che possano risultare procicliche o mettere a rischio la stabilità finanziaria. Come ho osservato altre volte, per completare l’Unione economica e monetaria e per rendere più efficace l’azione dell’Eurosistema occorrono anche una maggiore integrazione dei mercati dei capitali e una politica 15 di bilancio europea; al conseguimento di questi obiettivi contribuirebbe in modo determinante l’introduzione di un titolo di debito comune da considerare privo di rischio, come nelle altre principali economie avanzate.

In Italia gli intermediari devono procedere con decisione nell’adeguamento degli assetti di governance, delle dotazioni tecnologiche, dei modelli di attività. Vanno perseguiti livelli di redditività ed efficienza tali da garantire la capacità di attrarre capitali dal mercato e di sostenere l’attività economica. Ma né gli intermediari né le banche centrali possono da soli creare la crescita. Per raggiungere un sentiero di espansione stabile più elevato servono politiche economiche che guardino oltre l’orizzonte annuale del bilancio pubblico. La definizione di un quadro organico di riforma entro il quale inserire i singoli interventi può da sé fornire un impulso espansivo, riducendo il deficit di fiducia che pesa, ancor più di quello dei conti pubblici, sul rendimento dei titoli di Stato e sull’iniziativa privata. Il ritorno a una crescita duratura va perseguito rispettando le compatibilità ambientali, finanziarie e sociali.>>