L'inflazione diminuisce, ma è ancora troppo elevata: la BCE prosegue nell'innalzamento dei tassi di interesse
  • 15 settembre 2023

L'inflazione diminuisce, ma è ancora troppo elevata: la BCE prosegue nell'innalzamento dei tassi di interesse

<<L’inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Al fine di progredire ulteriormente verso tale obiettivo, il Consiglio direttivo ha deciso oggi di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE.

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La BCE prosegue nella stretta creditizia e alza di un altro quarto di punto i tassi d’interesse nella seduta del board del 14/09.

Con effetto dal 20 settembre 2023 il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale (quello che le banche pagano per ottenere liquidità dalla BCE) sale al 4,50%, record per la Banca Centrale Europea; il tasso sulle operazioni marginali sale al 4,75% e quello sui depositi al 4% (quello che le banche ricevono dalla BCE quando lì depositano liquidità).

Viene inoltre confermato che il portafoglio del Programma di acquisto di attività si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.

I passati incrementi continuano a trasmettersi con vigore, le condizioni di finanziamento si sono inasprite ulteriormente e frenano in misura crescente la domanda“: fattori decisivi per centrare l'obiettivo di inflazione al 2% nel medio termine, pur generando depressione per il trend economico, non certo briillante, dell'Eurozona.


Le proiezioni macroeconomiche di settembre nell’Eurozona indicano un tasso medio di inflazione del 5,6% nel 2023, del 3,2% nel 2024 e del 2,1% nel 2025.

Viene rivista al rialzo la proiezione per l’anno in corso a causa della evoluzione dei prezzi dell’energia., mentre l'inflazione core, al netto cioè  della componente energetica e alimentare, si colloca rispettivamente al 5,1%, 2,9% e 2,2% nel triennio.

La stretta di giovedì 14/09 - non prevista dalla maggioranza degli operatori - “rispecchia la valutazione delle prospettive di inflazione desunte dai dati economici e finanziari più recenti, della dinamica di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria – afferma ancora la BCE -. L’inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato“.

Il Consiglio direttivo aggiunge anche che “le decisioni future assicureranno che siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario“.

I Mercati "intravedono" un possibile stop alla rincorsa dei Tassi per il prossimo vertice di ottobre, ma si allungano i tempi per un soft landing che tanto farebbe bene all'economia reale.

Al contrario, l'Euribor a 6 mesi sfonda la soglia del 4% (era in area negativa fino a giugno 2022) con impatto sul costo del credito per Imprese e Famiglie.