C.R., SIC e Rilevazioni a Sistema

La Centrale dei Rischi (C.R.) gestita dalla Banca d’Italia e i Sistemi di Informazione Creditizia (S.I.C.) gestiti da operatori specializzati privati costituiscono la prima fonte informativa di banche e di soggetti finanziatori in genere per ogni nuova richiesta di credito. Si tratta del biglietto da visita della nostra impresa, un riepilogo delle esposizioni creditizie a nostra disposizione, analitico per tipologia di linea di credito, con relativa performance (utilizzato/accordato, presenza e gravità di sconfinamenti, ritardi o insoluti su linee a rimborso rateale, effetti s.b.f. presentati ma non incassati).

E’ un report che viene reso disponibile in lieve “differita” - 2 mesi per la C.R., 1 mese per i S.I.C. - a beneficio della platea degli intermediari bancari e finanziari, che possono così valutare in anticipo la recente storia creditizia di un soggetto (imprese, ma anche persone fisiche) in modo da orientare le selezioni di merito nell'erogazione di credito e nei livelli di pricing da applicare, partendo dalla evidenza delle posizioni debitorie di ogni soggetto nei confronti di tutti gli intermediari del sistema domestico, permettendo il calcolo della posizione globale di rischio e consentendo di controllare la solvibilità dei clienti prima di concedere affidamenti, per evitare di erogare credito a soggetti già in difficoltà o già esposti eccessivamente.

Nei moderni modelli di valutazione bancaria e a maggior ragione nei processi di credit-automation il c.d. profilo andamentale esterno (rilevato cioè non solo nei confronti della banca affidante, ma sulla totalità dei rapporti creditizi “a sistema”) è un parametro che pesa tantissimo, ancor di più per le classi di richiedenti Retail/Small Business, per i quali i dati quantitativi, strutturali e di piano di impresa sono meno indagabili e trasparenti.

Si tratta di dati immediatamente e facilmente rilevabili dagli intermediari, oggettivi, aggiornati al mese/bimestre precedente ed esaustivi nel sintetizzare la recente performance di un’impresa in termini di adempimento degli impegni finanziari assunti.

Nella prima Fermata del nostro percorso vedremo insieme quali sono gli elementi e in numeri che una banca tiene in considerazione nella sua valutazione di un’impresa.

Ecco alcune “regole d’oro” (o best practices) che è opportuno seguire con attenzione per non vedere peggiorare repentinamente il proprio rating bancario, con conseguenze immediate sulla disponibilità e sul pricing del credito che ci viene concesso.

NON SCONFINARE rispetto al fido accordato E MAI ESSERE INSOLVENTI per oltre 90 giorni (c.d. past due).

Il sistema registra uno sconfino (o sconfinamento) quando utilizziamo più credito di quello che la banca ci ha concesso; si ha un insoluto quando non abbiamo su c/c le disponibilità per pagare una rata di un piano rateale (finanziamento aziendale, di un mutuo ipotecario, oppure il canone di un leasing).

L’effetto negativo di episodi sporadici (che comunque è opportuno sempre “giustificare” all’istituto affidante) è limitato, ma ciò che va a penalizzare pesantemente il nostro standing creditizio è la ripetizione dell’evento di sconfinamento/ritardo sino a superare i (fatidici !) 90 giorni consecutivi: la nostra posizione passerà da una fase di monitoraggio - scaduto non deteriorato - ad uno status ben più grave, nella terminologia introdotta da Basilea-2 è il c.d. “past due”, ovvero esposizioni scadute e/o sconfinate (overdrawn and/or past-due exposures). E’ bene precisare l’effetto continuità: i 90 giorni devono essere consecutivi ed una sola interruzione agevola il “restart” del conteggio. Ciò non deve però essere una scusante: la segnalazione a scaduto deteriorato (tecnicamente si tratta di una classificazione della banca a Stage-2) emerge nell’archivio della Centrale Rischi e, esprimendo una difficoltà non più estemporanea, può generare difficoltà nel rinnovo delle linee di credito e nell'accesso a nuovi affidamenti.

Rispetto al passato non vi è più alcuna “tolleranza” sulle situazioni di scaduto/sconfinante:

in primis perché l’istituto affidante è chiamato ad incrementare gli accantonamenti prudenziali sulla esposizione creditizia (quindi ci si può attendere la applicazione di condizioni peggiorative di pricing in fase di rinnovo);

quindi vi potrebbe essere un tentativo di deleveraging (alleggerimento) sulla nostra esposizione, nonché la richiesta di garanzie aggiuntive;

infine immaginate quale potrà essere l’atteggiamento di altra banca non affidante che venga chiamata a valutare di “coprire” le esposizioni in difficoltà altrui!

Il cambio di status (da bonis a past due) deve, quindi, assolutamente essere evitato! E’ difficile risolvere il problema degli alert che il sistema accende sulla nostra posizione, con un profilo di segnalazione che sarà compromesso per mesi, prima di “ricostruirci” una credit reputation positiva.

Parliamo, ovviamente, di stati di difficoltà temporanea e superabili: è opportuno affrontare in trasparenza e con tempismo i problemi con le banche affidanti, anticipando i possibili effetti e valutando, anche con un opportuno accompagnamento professionale, interventi e correttivi “blandi”, volti a scongiurare ulteriore difficoltà e deterioramento della nostra posizione (moratoria/sospensione dei debiti, ridefinizione delle scadenze, operazioni “ponte”, rinnovo anticipato di altre linee di credito, etc.).

Più anticipiamo in trasparenza i problemi emergenti, maggiore sarà la disponibilità all’ascolto e alla soluzione da parte della banca.

Se proprio manca la liquidità per le scadenze, cerchiamo di evitare il peggioramento di status, mantenendo gli sconfini/insoluti all’interno del limite (fatidico!) dei 90 giorni.

Anche in questo caso è una questione di attenzione, preparazione e metodo:

  • monitoriamo attentamente tutti i conti aziendali, attivi ed affidati,
  • andiamo ad interrompere l’effetto-continuità dei 90 giorni,
  • se proprio non rinviabile, facciamo “turnare” l’insoluto/sconfino (1, max 2) su più banche affidanti,
  • scarichiamo un po' di tensione sui debiti tributari, operando poi un idoneo ravvedimento,
  • andiamo a chiarire - formalmente - che ogni pagamento in recupero va a sanare l’insoluto più datato.

Le LINEE A BREVE TERMINE AUTOLIQUIDANTI (cioè di anticipazione commerciale) concesse da una Banca devono essere sempre accompagnate da un fido di cassa aperto presso la medesima Banca.

Le linee di credito autoliquidanti consentono di anticipare fatture e crediti commerciali, vengono concesse di norma per importo pari al 60-70% del valore nominale dei crediti commerciali e si chiudono (si “auto-liquidano”) con l’incasso effettivo di questi ultimi. Se alla scadenza alcune Fatture o Ri.ba. (ricevute bancarie) risultano impagate, gli importi maturati ma insoluti vengono coperti dalla Banca scaricandosi sul nostro conto corrente aziendale che, se non capiente o privo di affidamento disponibile, andrà in sconfinamento. E’ poi auspicabile che il nostro cliente (debitore anticipato) chiuda il suo ritardo con un bonifico successivo a nostro favore: è inadeguato, tuttavia, peggiorare il proprio status e andamento a sistema per ritardi altrui, anche se poi recuperati.

Sulle LINEE A BREVE TERMINE (B/T) cercate di dimensionare adeguatamente gli importi di “accordato”.

Anche se vi è un onere implicito nella messa in disponibilità di maggiori fondi, gli istituti valutano positivamente le imprese che:

  • sulle linee di “apertura di credito in c/c” (= fido di cassa) fanno registrare un utilizzo “elastico”, in alternanza di saldi positivi e negativi e in area negativa sempre lontano dal limite di accordato; in presenza di affidamenti troppo “tirati” andiamo a ridiscutete gli importi accordati, anche per evitare scoperti indotti da ritorno di effetti/crediti insoluti e da oneri o spese bancarie;
  • per le linee di “anticipazione commerciale” (= autoliquidanti) utilizzano a ridosso del -ma non superiore al- 70% rispetto all’importo accordato.

Facile a dirsi, più difficile è farlo, ma con metodo e attenzione c’è in gioco nostro rating e il biglietto da visita della nostra “C.R.”; d’altra parte linee a B/T in sconfino, fidi di cassa “cristallizzati o inchiodati”, linee di anticipazione “al limite”, finiscono per penalizzare di 2 o 3 “gradini” (notches) la nostra classe di rating.

Le FASI DI ESPANSIONE COMMERCIALE vanno adeguatamente sostenute.

Una crescita di lavoro e di fatturato implicano un aumento del C.C.N. (Capitale Circolante Netto) con conseguente assorbimento di liquidità: è opportuno anticipare la situazione, solitamente di maggiore dilazione concessa ai Clienti, richiedendo un adeguamento delle linee di anticipazione commerciale.

Anche la STRUTTURA DI CAPITALE FISSO (cespiti) va adeguatamente finanziata.

A fonte di un impiego in Capitale fisico/fisso (acquisto di beni “durevoli”) si devono utilizzare fonti di finanziamento a Medio Termine: in una parola occorre fare “matching” (pareggio) di scadenze tra fonti e impieghi.

Evitare il classico giro delle “7 parrocchie” (banche): non abusiamo delle Richieste di PRIMA INFORMAZIONE presso le banche ove non abbiamo rapporti di affidamento o delle INTERROGAZIONI delle SIC.

Abbiamo già detto che per andare in Banca occorre avere le idee molto chiare nei propri intenti e programmi ed è importante riuscire a comunicare alla banca la nostra serietà e concretezza.

In questo modo si eviterà di dare evidenza “a sistema” di quante istanze di affidamento abbiamo dovuto affrontare prima di essere finanziati: magari, nei fatti concreti, abbiamo rifiutato noi le nuove operazioni di credito, ma la traccia a sistema rimane comunque.

In conclusione, non possiamo non conoscere il nostro “Biglietto da visita” per il sistema bancario: dobbiamo governare anche questo processo creditizio se vogliamo migliorare i nostri rapporti bancari andando noi stessi a interrogare (è facile e gratuito) la C.R. della nostra azienda, meglio se accompagnati nella lettura e interpretazione dei dati da personale specializzato in grado di fornire anche una rielaborazione delle segnalazioni, fornendo consigli operativi su come migliorare la propria “immagine a sistema”.

Non abbiate paura a farvi prestare gli occhiali del sistema bancario, è opportuno ed indispensabile per avere un buon rapporto con Banche, Mercato e tutti i soggetti finanziatori.